lunedì 20 maggio 2013

LE SCOPERTE DI MORGAN


All'inizio del ventesimo secolo salì alla ribalta un nuovo scienziato: Thomas Hunt Morgan.
Morgan sarebbe diventato uno dei più grandi scienziati al mondo grazie ai suoi studi sulla "Drosophila Melanogaster", comunemente chiamato "il moscerino della frutta".

Lo statunitense cominciò i propri studi dopo essersi recato in Olanda dal celebre Hugo de Vries (ve lo ricordate?!), poichè fu estremamente attratto dal fatto che ciò che garantiva una diversità di caratteri fossero le mutazioni.
Per queste ragioni egli si recò alla Columbia University dove si rinchiuse nel suo laboratorio, che in seguito venne chiamato "la stanza delle mosche" per il gran numero di moscerini presenti, dove fece i suoi esperimenti.
Egli utilizzò i moscerini della frutta poichè erano facili da allevare, avevano caratteri ben visibili, possedevano solo 4 coppie di cromosomi e, se nutriti bene, si riproducano molto velocemente; infatti, secondo una recente stima, nel giro di pochi anni le drosophila possono riprodurre tanti discendenti quanti ne hanno prodotti uomini e donne in 2 millenni.
Inizialmente Morgan cominciò a incrociare i tantissimi moscerini a disposizione in modo da individuare delle mutazioni e un giorno notò che vi era un moscerino maschio con occhi bianchi, a differenza degli altri aventi tutti occhi rossi.
A questo punto Morgan decise di incrociare il mutante con una femmina dagli occhi rossi e la nuova generazione aveva gli occhi rossi. Ciò era la prova che il carattere occhi bianchi era recessivo.
In seguito Morgan fece riprodurre i membri della generazione ottenuta e ottenne un rapporto 3:1 tra caratteri dominanti e recessivi che confermava le teorie di Mendel. La cosa inusuale fu che i moscerini con occhi bianchi erano solo maschi. 
Perciò Morgan fece incrociare un moscerino con caratteri del mutante in precedenza con un moscerino femmina della prima generazione (eterozigote) e scoprì che non venivano rispettate le leggi di Mendel, poichè  il rapporto tra moscerini con occhi rossi e bianchi erano al 50%.
Da questi risultati Morgan scoprì che le caratteristiche dei cromoso
mi sessuali non seguono le leggi di Mendel e che il carattere colore degli occhi è presente solo nel cromosoma X dato che nel cromosoma Y vi sono pochissime informazioni.. 
Da questo esperimento vennero definiti i caratteri legati al sesso, cioè quelli che si manifestano in modo differente nei maschi e nelle femmine.




                                                                                                                                  Fonti:
                                                                                                                                  Il mio libro di biologia
                                                                                                                                  Senperinsima onlus                            
                                                                                                                   

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