mercoledì 8 ottobre 2014

LE ONDE SISMICHE

L'energia elastica accumulata si libera attraverso onde sismiche.
Quest'ultime possono essere suddivise in tre categorie:
  • ONDE LONGITUDINALI O DI COMPRESSIONE
Queste onde sono simili alle onde sonore,sono le più veloci (Onde P) e si propagano sia nei solidi che nei fluidi. Si propagano attraverso contrazioni e dilatazioni che fanno oscillare le particelle dei corpi lungo la direzione di propagazione. Inoltre la loro velocità cresce all'aumentare della densità  dei corpi che vengono attraversati e dall'elasticità del materiale.

  • ONDE TRASVERSALI O DI TAGLIO
Queste onde si propagano non si propagano nei fluidi e risultano più lente (Onde S). Le onde fanno si propagano lungo una direzione perpendicolare e fanno vibrare le particelle lungo piani perpendicolari rispetto alla direzione delle onde.

  • ONDE LUNGHE O SUPERFICIALI
Le onde Lunghe sono le più lente, ma anche le più distruttive, dal momento che hanno una maggior ampiezza. Si propagano sulla superficie a partire dall'epicentro con velocità costante 3.5 Km/s.
Le onde L possono essere di due tipologie:

  1. ONDE DI RAYLEIGH: sono onde superficiali che creano un movimento ad ellisse di ogni singola particella in un piano verticale. 
  2. ONDE DI LOVE: sono onde che creano un movimento lineare perpendicolare di ogni particelle rispetto alla direzione di propagazione. Da questa descrizione deriva un movimento laterale che diventa sempre meno intenso all'aumentare della profondità. Le onde di Love sono considerate le più pericolose perchè, a causa della grande quantità di energia, richiedono molto più tempo per liberarla e per raggiungere una situazione di equilibrio.

martedì 7 ottobre 2014

LA TEORIA DEL RIMBALZO ELASTICO

La spiegazione delle reali cause dei terremoti è stata data nel 1906 dal sismologo americano Harry Fielding Reid che ha formulato la teoria del rimbalzo elastico.
Questa teoria si basa sulla definizione di comportamento plastico o elastico dei corpi:
  • Comportamento plastico: un corpo, sottoposto all'azione di una forza, subisce una deformazione permanente che si mantiene anche quando la forza cessa di agire.
  • Comportamento elastico: un corpo, sottoposto all'azione di una forza, subisce una deformazione non permanente; infatti il corpo, al cessare della forza, recupera la propria forma originale. Tuttavia, se la forza aumenta sempre di più, il corpo giungerà ad un punto critico estremo che porterà alla rottura e alla propagazione dell'energia accumulata, stabilendo un nuovo equilibrio.
Secondo Reid, prendendo come spunto il devastante terremoto a San Francisco del 1906, le rocce della crosta terrestre nei pressi delle faglie presentano un comportamento elastico. Le rocce, infatti, si deformano lentamente a causa del movimento delle placche e contemporaneamente accumulano energia elastica.
A questo punto si raggiunge il punto critico  (Carico di rottura), le rocce si spaccano improvvisamente e liberano energia elastica sotto forma di calore e di energia cinetica tramite onde sismiche. 
Il luogo della crosta terrestre dove avviene tale rottura si chiama Ipocentro (o Fuoco), mentre il corrispondente sulla superficie terrestre è chiamato Epicentro.

I TERREMOTI: INTRODUZIONE

I terremoti (o sismi) sono una serie di oscillazioni e vibrazioni della crosta terrestre prodotte dalla rottura di grosse porzioni di crosta terrestre (faglie) dovute all'accumulo di tensioni forti nel tempo (anche milioni di anni).
La branca della geofisica che studia tali fenomeni è la Sismologia.
I terremoti possono essere di diversa intensità (molti non li avvertiamo neanche) e quelli più forti sono seguiti da piccole scosse di assestamento che liberano una quantità di energia minore.
A seconda della profondità della crosta in cui si verificano, possono essere classificati in tre categorie:

  • Superficiali: fino a 70 km di profondità.
  • Medi: da 70 a 300 km.
  • Profondi: da 300 a 700 km.
I più pericolosi e distruttivi sono i terremoti superficiali che si generano a causa di faglie che si trovano a pochi km di profondità dalla superficie.