domenica 19 maggio 2013

LYSENKO E LE SUE "IDEE"

Parlando in classe della trasmissione dei caratteri ereditari il nostro professore ci ha enunciato il nome di uno scienziato sovietico: Lysenko. 
Non ci ha detto altro, come a dire: "Andate sul web che ci sono delle cose interessanti su di lui".
Ovviamente sono andato a cercare e sono rimasto impressionato da quello che ho scoperto.

Trofim Lysenko nacque nel 1898 a Karlivka, una piccola città ucraina che nel 1918 sarebbe stata annessa all'Unione Sovietica guidata da Lenin.
Egli fu un agronomo e la sua ascesa cominciò nel 1929 quando fu posto a capo dell' "Accademia Lenin delle scienze agricole" e quando Stalin (dittatore dell'URSS fino al 1953) decise di sviluppare l'economia dello stato per arrivare, nel giro di 10 anni, a diventare una delle potenze economiche più potenti del pianeta.
Così pronunciava una celebre frase: "Si voleva creare la scienza più avanzata, per il più avanzato dei sistemi sociali". 
Lo sviluppo economico, ovviamente, portò ad una maggiore produzione agricola nelle fattorie russe che, però, fu estremamente deludente.
Da qui si diffuse la tendenza a criticare (e poi a condannare) le nozioni della genetica classica, in contrasto con il Marxismo.
In questo clima Lysenko cominciò la sua ascesa elaborando una visione dell'ereditarietà dei caratteri appoggiata dal Comunismo e da Stalin. 
La dottrina di Lysenko era una teoria neolamarckiana e filomarxista, derivata dalle idee del contadino russo Micurin, secondo cui l'ereditarietà dei caratteri sarebbe influenzata da fattori ambientali; inoltre i caratteri acquisiti possono essere ereditati dalla generazione successiva.
Secondo questa teoria si potrebbe dire che i figli di un fabbro dell'epoca sarebbero stati forti e muscolosi come il padre (cosa che era stata già stata confutata da Darwin). 
Lysenko divenne quindi lo scienziato principe appoggiato dal regime stalinista che soppresse ogni tentativo di opposizione (emblematico il caso dello scienziato Nikolai Vavilov).
Seguendo questa influenza, furono organizzate nuove campagne agricole volte a piantare alberi in zone totalmente inadatte con la speranza di un adattameto di quelle specie in quell'ambiente.
Il risultato di queste azioni fu lo scoppio di grandi carestie che causarono moltissime morti. 
Tuttavia Lysenko rimase a capo della biologia sovietica anche parecchi anni dopo la morte di Stalin (1953) e la sua decadenza cominciò nel 1963 quando, dopo l'ennesima carestia, l'URSS dovette importare grano dagli USA e confinò Lysenko nella sua fattoria vicino Mosca.
Fonti:
Wikipedia
Musamba.it

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